Nuova governance e nuovo consiglio di amministrazione per Sirmax Group, l’azienda di Cittadella specializzata nella produzione di resine termoplastiche, guidata dal presidente e amministratore delegato Massimo Pavin. Il nuovo organo esecutivo, composto da 5 elementi, vede tra i suoi componenti, oltre a Massimo Pavin e al fratello Roberto, Chief financial officer (CFO), anche il fratello Vittorio, già direttore commerciale del settore Elettrodomestici, e due consiglieri esterni: Alessandro Minichilli, professore ordinario al Dipartimento di Management e Tecnologia dell'Università Bocconi di Milano, esperto nei processi di successione, transizione e managerializzazione delle imprese familiari, e Mauro Fenzi, attuale General manager della Sacmi di Imola, che vanta una solida esperienza tecnologica, maturata nel campo dell’automotive e dello sviluppo di sistemi di automazione industriale.

 

L’ingresso di Sirmax delle due figure esterne segna, da un lato, la volontà di programmare e organizzare il passaggio di consegne tra le figure apicali di Sirmax e la seconda generazione della famiglia nonché i manager attualmente già in azienda; dall’altro manifesta la maggiore attenzione che il gruppo rivolge al settore dell’automotive, in forte crescita, dove Fenzi ha operato per molto tempo.


«Il passaggio generazionale è un percorso lungo e complesso che va preparato – dichiara Massimo Pavin, presidente e amministratore delegato di Sirmax Group –. Un Cda più strutturato ci permetterà di avere gli strumenti più adatti per preparare la nostra azienda, che resta familiare, alla successione. Ringrazio di cuore il professor Alessandro Minichilli e l’Ingegner Mauro Fenzi per aver accettato di entrare a far parte della governance di Sirmax; sono certo che con il loro apporto e grazie agli investimenti programmati nel piano industriale 2023/25 affronteremo il futuro con gli strumenti giusti per crescere ancora».

Il piano industriale 2023/25

2025, contestualmente alla predisposizione del consuntivo 2022. Nei prossimi tre anni l’azienda di compound di polipropilene, tecnopolimeri, compound da post-consumo e bio-compound, proseguirà nelle linee di sviluppo già avviate nel piano precedente e farà nuovi investimenti per circa 20 milioni di euro. Si tratta della prosecuzione di investimenti fatti nei piani industriali precedenti – aumento della capacità produttiva, digital transformation, investimenti in sostenibilità –. Uno specifico investimento riguarderà l’India, dove è previsto l’ampliamento del sito produttivo di Palwal (Delhi).


Nel piano 2023-25, inoltre, continuerà la messa a terra degli investimenti sugli intangibili. Nel 2023 è già stato avviato il “progetto Aurora”, che da solo vale circa 10 milioni di euro di investimenti in ricerca e sviluppo – avvalendosi anche dei fondi del Piano nazionale per gli investimenti complementari del PNRR – e che ha come obiettivo l’upcycling e la trasformazione di polipropilene da raccolta differenziata urbana in una nuova generazione di compound ad alte prestazioni, attraverso lo sviluppo di un sistema avanzato di produzione. Questo progetto implementerà la produzione di nuovi compound che contengano almeno il 30% di polipropilene riciclato da film flessibili, provenienti dalla raccolta differenziata di rifiuti urbani, con performance talmente elevate da essere impiegati nello stampaggio a iniezione di componenti per interni auto.


Altri piani sono in via di sviluppo: con Deloitte è allo studio il progetto per una supply chain integrata, che coinvolge persone, processi e strumenti, e una diversa metodologia per il controllo di gestione, più affidabile e veloce, per incrementare la capacità di previsione e prendere decisioni di business in modo più rapido, coerentemente alla velocità che il mercato volatile impone.

 

Un altro importante progetto riguarda le Risorse umane e prevede una politica di retention dei dipendenti e di attraction di nuovi talenti.
«È stato rinforzato il piano di formazione sia in termini quantitativi (ore erogate) che qualitativi (portafoglio corsi più diversificato e ricco) – commenta Silvia Minafra, da qualche mese Global HR Director di Sirmax Group –, per cogliere i punti di forza e le aree di miglioramento di ciascun dipendente. A questo proposito stiamo pensando anche alla creazione di una Academy, ovvero una struttura di formazione interna dove i giovani talenti che vogliano mettersi in gioco, possano essere formati in modo accurato con percorsi di integrazione mirati».


A sottendere tutte le iniziative di Sirmax Group è la sostenibilità come mindset, attraverso strumenti come il Bilancio di Sostenibilità, le certificazioni, benefit e azioni interne che mirino ad un cambio di attenzione verso i parametri che permetteranno di rimanere competitivi sul mercato. Il Bilancio di sostenibilità è giunto alla sua terza edizione, dopo quelle del 2020 e 2021. L’edizione del 2022 conterrà anche l’impegno di Sirmax in termine di riduzione di emissioni (con un target del -50% di emissioni di scopo 1 e scopo 2 entro il 2025).


«Sono obiettivi importanti, ma il gruppo sta lavorando molto su Ricerca e Sviluppo – spiega Marco Moretto, global Director Opportunity to market –. Contiamo di ottenere questo risultato soprattutto grazie all’utilizzo di prodotto circolare nei compound Sirmax al posto delle materie prime vergini, ma anche dalla creazione di formulazioni con contenuto bio-based o a basse emissioni. Inoltre, abbiamo la massima attenzione nei confronti della filiera: avere fornitori green è fondamentale se si vuole realizzare veramente la sostenibilità».

Il bilancio 2022

Il consiglio di amministrazione di Sirmax Group ha anche approvato i dati di bilancio 2022 e i dati relativi al primo trimestre 2023. Il 2022 si è chiuso superando la soglia dei 500 milioni di euro di fatturato (501 milioni), con una crescita di più del 7% rispetto ai 467 milioni del 2021, mentre l’EBITDA si attesta a 30 milioni di euro. Le aree che hanno performato meglio sono state il Brasile, con una crescita di fatturato del 50%, dovuta principalmente a nuove quote di mercato nell’automotive, el’India, che ha registrato un aumento del 30%, sempre grazie a nuove quote di mercato, non solo nell’automotive ma anche nei settori degli elettrodomestici e degli utensili. In entrambi i casi l’azienda sta raccogliendo frutti di importanti investimenti fatti in ricerca e sviluppo. Relativamente alle business unit, cresce l’incidenza del comparto green (compound riciclati + bio-compound), che raggiunge nel 2022 il 10% del fatturato con una capacità produttiva pronta a supportare la crescita prevista dal mercato.


Per quanto riguarda il primo trimestre 2023, i dati sono in linea con le previsioni: le tonnellate di prodotto venduto sono circa 60 mila, per un fatturato di 115 milioni di euro e un EBITDA attorno agli 8 milioni. Il settore dell’automotive nel primo trimestre 2023 è cresciuto del 12%, ma nei prossimi tre anni si prevede per questo comparto un raddoppio delle quantità vendute.

«Il 2022 è stato per Sirmax un anno diviso a metà – commenta Massimo Pavin –: nel primo semestre l’andamento è stato più che positivo, nella seconda parte dell’anno, invece, hanno pesato, oltre al calo della domanda di beni durevoli come gli elettrodomestici, i costi energetici, la spinta inflattiva e conseguentemente la frenata degli investimenti. Ma non abbiamo perso quote di mercato. Il 2023 sarà un anno di transizione, in attesa di una ripresa più strutturata nel 2024. Il mercato automotive sembra essere ripartito e la richiesta di componentistica con parti di plastica riciclata è in aumento. Noi ci stiamo concentrando sullo sviluppo dei nostri nuovi business, economia circolare in primis, su cui abbiamo investito molto, e stiamo guardando con attenzione alla fornitura di compound performante per le scatole delle batterie elettriche delle auto, segmento in forte crescita. La catena del valore completamente localizzata, la ricerca che stiamo applicando sui prodotti sostenibili, i servizi nell’ambito dello stampaggio ad iniezione, costituiranno il nostro vero vantaggio competitivo nei prossimi 5 anni».

 

 

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